Rocco Siffredi è intervenuto ieri sera alla trasmissione di Chiambretti, citando una ricerca della Columbia University secondo cui gli uomini che sentono parlare, anche solo genericamente, di perdita di lavoro perdono il cinquanta per cento di libido. La crisi economica, cioè, porterebbe alla crisi anche tra le lenzuola.
L’orecchio si fa più attento, il tema sembra interessante e pure l’intuizione illuminante di Siffredi, secondo cui se l’emergenza diventa centrale non importa che sia economica o di altro tipo, perchè si trascina dietro tutto quanto, facendo impennare lo spread e afflosciando il resto.
Seguono le soluzioni che Rocco suggerisce contro questo male:anzitutto, bisogna smettere di guardare Mario Monti in televisione – perché “un’occhiata fa ammosciare tutto, molto meglio quello che c’era prima che sorrideva sempre”; inoltre, ”fermo restando che ci sono persone lissù che si devono prendere la responabilità”, è meglio smettere di seguite la televisione, per non diventare peggiori e avere troppa paura; ancora, bisogna cercare di annullare tutto il resto, tipo pensieri e ragionamenti, con l’immagine di una donna, magari conoscendola (biblicamente ndr) prima ad ogni costo, perché altrimenti “non entri da nessuna parte”; infine, guardare molto il porno, ma non quello gratuito sul web, ma quello a pagamento, l’unico davvero professionale.
Rocco Siffredi da Chiambretti: ovvero colorito e abito spento, più un tripudio di noia, luoghi comuni e inviti a scaricare solo il porno ufficiale
Praticamente Rocco, vestito da impiegato del catasto, ci invita a votare a destra, a spegnere la televisione, a non scaricare nulla pagando il dovuto, a non pensare. E poi, un po’ San Paolo contemporaneo, dà consigli alle mogli: trascinate gli uomini a letto, via da ogni fantasma di crisi (tanto le donne si sa, non guadagnano né lavorano quindi non temono nulla). Prova a farci uscire un po’ dal clima biblico raccontando che ha provato anche ad assicurare il suo pene, con la Loyds, ma poi, niente da fare, ha desistito perché gli chiedevano di fare una visita medica prima di ogni film.
Già la nostra libido è scesa sotto zero dopo tutta queste serie di ricettine della nonna, cui è seguita la delusione dell’unico elemento che ce lo avrebbe reso simpatico (avere come tutti noi un’assicurazione del c…), ma lo sbadiglio si fa irrefrenabile quando comincia a raccontare delle sue conquiste, che poi si rivelano solo presunte, dalla Canalis alla Arcuri, dalla Colombari alla Seredova. Lui, con l’occhio spento e il colorito giallino, ammicca dicendo che “provate a mettere una telecamerina tra sé, le ragazze in questione e in mariti” e ogni luogo comune salterà fragorosamente per aria. Ma l’allure pretesca non lo rende convincente.
Il non plus ultra del conservatorismo lo tocca però quando entrano in scena le bionde femministe ucraine del movimento Femen, quelle che si spogliano per veicolare i loro messaggi di dignità femminile, come hanno fatto in piazza San Pietro per protestare con il corpo coperto in Chiesa. Iniziative non violente e che usano il corpo per protesta, secondo lunga e legitima tradizione (guardate il video qua sotto, mai tanto dispiegamento di forze per una donna a seno nudo).
Ironia della sorte, lui, il teorico del corpo, è d’accordo con il prete e con l’altro conservatore in studio (quello che tra l’altro sostiene che le ragazze in questione difficilmente troveranno marito dopo i loro atti). Rocco dice che usare il proprio corpo per lanciare messaggi femministi rischia di oscurare il messaggio. Inoltre, ripete due volte convinto, «con delle fighe del genere non è facile ascoltarle». Ecco qua la teoria tutta cattolica della separazione di corpo e anima: il corpo in sé non ha idee né punti di vista, non esprime nulla di nulla, il contenuto passa solo se disincarnato. Solo che, mentre i preti veri, nel loro disinteresse per il corpo, una certa confidenza con gli organi dell’intelletto e del pensiero talvolta ce l’hanno, il prete Rocco non sembra maneggiare bene né gli uni né gli altri. Altrimenti perché mai mi sarei addormentata? Un peccato tra l’altro, perché chissà quali brividi avrebbe potuto darmi invece l’ospite successivo, l’onorevole paladino delle famiglie Carlo Giovanardi.
Il colmo arriva quando Rocco critica le bionde femministe ucraine che si spogliano per protestare, «perché così il messaggio non passa». Il sospetto è che nel suo caso non ci sia proprio alcun messaggio
Via: sexandthestress.vanityfair.it
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