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Caro Mark, non siamo "Adamo ed Eva". I nostri seni sono simbolo di …

FEMMINISMO -- Gentile Mark, il 29 gennaio scorso ho pubblicato per Editions du Moment il libro Confession d'une ex-Femen. Tutta contenta avevo deciso di mettere la copertina come foto del profilo su Facebook. L'ho fatto senza pensare alla bacchettoneria pretestuosa del tuo regno virtuale, e alla sua inclinazione alla censura facile.Tre giorni dopo ho notato che la foto del mio profilo era scomparsa, e che non riuscivo più a connettermi. Ho ricevuto un messaggio dal tuo regno nel quale si comunicava che il mio account era stato bloccato a tempo >>>

Femen vs Zuckerberg: Basta censurare i seni nudi su Facebook

Lei si chiama Eloise Bouton ed è una giornalista francese, ma soprattutto un ex membro del gruppo di attiviste femministe Femen. Oggi la donna ha pubblicato sulle pagine dell'Hufftington Post Francia una lettera aperta a Mark Zuckerberg. Il motivo? La copertina del suo libro, "Confessione di una ex-Femen", sulla quale la bella Eloise posa con i seni scoperti nel tipico stile del gruppo di attiviste, è stata soppressa da Facebook tre giorni dopo la pubblicazione dell'immagine sul suo profilo. ma non è tutto. "Ricevo un messaggio dal tuo regno - scrive la ex-Femen a Mark Zuckerberg nel tentativo >>>

Amina Sboui, la blogger a seno nudo che lotta per la libertà

«Nell’Islam il numero cinque è fondamentale: cinque le preghiere, cinque i pilastri della fede. Sono nata in una famiglia musulmana e sono cresciuta come musulmana. Non prego cinque volte al giorno, ma bevo cinque birre al giorno, esco col mio ragazzo cinque volte la settimana e fumo cinque pacchetti di sigarette al giorno. Infrango molte regole, ma il numero cinque lo rispetto». Febbraio 2013. Amina ha 18 anni. Frequenta il liceo, fuma, sa l’inglese e il francese, chatta su Facebook con amici e amiche sparsi un po’ in tutto il mondo. Amina è cresciuta a Tunisi, ha radici musulmane >>>

Amina Sboui, piccole blogger crescono

C’era una volta Amina, la blogger tunisina diciassettenne che il primo marzo di due anni fa colpì al cuore con la sua foto a seno nudo con su scritto «Il mio corpo mi appartiene». Minacciata dai fondamentalisti islamici, segregata in casa dalla famiglia, arrestata e incarcerata per aver scritto “Femen” su un muro. Quella che sta girando l’Italia in questi giorni per promuovere il libro che porta proprio quel titolo (pubblicato in Italia da Giunti), è una giovana donna, Amina Sboui, 20 anni compiuti da poco, che è riuscita a sottrarsi al destino >>>

Puoi essere femminista e posare nuda, dicono gli uomini – West

È possibile per una donna essere femminista e posare in topless per giornali e TV? Un dibattito battezzato dalle Femen, appena riaperto da un sondaggio YouGov. Che ha chiesto agli inglesi di “mettersi a nudo” sulla spinosa questione, rivelando il proprio parere. Aperti di vedute gli uomini. Che, stando agli esiti del survey, hanno dato il loro benestare nel 63% dei casi. Più divise, invece, le donne. Fiduciose nel femminismo delle donne a seni scoperti solo nel 40%. Diametralmente contrarie nel 38%. Quali ragioni si celano dietro questo ennesimo “gender divide”? A rendere >>>

‘Il mio corpo mi appartiene’: Amina, una ribelle per la libertà

L'idealismo ribelle al tempo di Facebook entra nella storia ai primi di marzo del 2013 quando Amina Sboui, liceale tunisina diciottenne, posta una foto a seno nudo con la scritta, in arabo, Il mio corpo mi appartiene. Mentre il messaggio fa il giro del mondo, scoperchiando fragorosamente un tabù del mondo islamico, un uragano investe la sua vita. Il memoriale di Amina, pubblicato nel 2014 a Parigi con la collaborazione di Caroline Glorion, esce ora in Italia in un momento storico particolarmente drammatico.Il >>>

Attivista Femen tedesca inneggia al massacro di Dresda

Berlino 24 gen – La storia si ripete. Molto spesso – come diceva Marx – sotto forma di farsa. Dopo circa un anno, infatti, le Femen replicano il loro gesto eclatante in occasione dell’anniversario del bombardamento di Dresda, allorché il collettivo antifascista aveva glorificato “Bomber Harris”, responsabile del massacro di centinaia di migliaia di civili inermi. Autrice del gesto è ancora una volta tale Mercedes Reichstein, attivista 23enne delle Femen nonché esponente del Partito Pirata tedesco.Un tweet della Reichstein, postato giorni fa sul suo profilo e rilanciato recentemente >>>

Attivista Femen tedesca inneggia a “Bomber Harris” e al massacro …

Berlino 24 gen – La storia si ripete. Molto spesso – come diceva Marx – sotto forma di farsa. Dopo circa un anno, infatti, le Femen replicano il loro gesto eclatante in occasione dell’anniversario del bombardamento di Dresda, allorché il collettivo antifascista aveva glorificato “Bomber Harris”, responsabile del massacro di centinaia di migliaia di civili inermi. Autrice del gesto è ancora una volta tale Mercedes Reichstein, attivista 23enne delle Femen nonché esponente del Partito Pirata tedesco. Un tweet della Reichstein, postato giorni fa sul suo profilo e rilanciato >>>

"Così Amina Sboui è entrata nel mio obiettivo"

di Laura Cervellione 23 gennaio 2015Sarà che l'impatto politico-sociale delle Femen è tutto giocato sulla forza dell'immagine, ma Amina Sboui forse non sarebbe stata altrettanto esplosiva senza i fotografi che l'hanno seguita e immortalata nei momenti cruciali, unendosi materialmente alla sua battaglia. La fotoreporter di Ivrea Cristina Mastrandrea, diplomata all'Istituto superiore di fotografia di Roma e collaboratrice freelance per varie testate - Rainews, D di Repubblica, il Manifesto -, attiva su vari fronti di lotte di liberazione femminile, dalla Palestina al Messico, ha seguito da vicino >>>