Più di 100.000 manifestanti ucraini in piazza a Kyiv, per manifestare la loro volontà di far entrare l’Ucraina all’interno dell’Unione Europea, sfidando il divieto del governo che ha proibito i cortei nel centro della città. Gli attivisti del partito nazionalista di opposizione, hanno occupato il municipio di Kyiv proclamando lo sciopero generale, e stamattina gli attivisti si sono radunati nel parco Taras Shevchenk, per poi marciare verso Piazza dell’Indipendenza.
Così sono intervenuti i Berkut, le teste di cuoio ucraine, per sgomberare i migliaia di manifestanti che presidiavano via Bankovskaya, dove si trova la sede presidenziale: cariche e manganellate, colpiti anche alcuni giornalisti, ai quali sono state distrutte le telecamere.I l ministro dell’Interno ucraino, Vitaly Zakharchenko, ha avvertito che se ci saranno disordini di massa le forze di sicurezza reagiranno: “Non siamo la Tunisia o la Libia“, ha spiegato alludendo alle rivolte arabe che hanno deposto i regimi dei due Paesi nordafricani.
Anche le giovani attiviste del gruppo femminista «Femen» hanno protestato a seno nudo all’interno del territorio della Pecherska Lavra, un antico monastero medievale dalle cupole dorate che è uno dei simboli di Kyiv, chiedendo la destituzione del presidente Viktor Lanukovich.
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