MILANO Se non fosse una protesta, e anche seria, potrebbe sembrare uno scherzo. Tre belle ragazze a seno nudo che tentano di lanciarsi contro Silvio Berlusconi, notoriamente sensibile al fascino muliebre. Ma questa volta la fama di conquistatore di cui si è sempre fatto vanto il leader del Pdl non ha nulla a che fare con quanto accaduto ieri nel seggio elettorale dove ha votato l’ex premier. Tre appartenenti al movimento delle Femen, gruppo nato in Ucraina nel 2008, si sono spogliate dalla cintola in su e hanno gridato slogan contro Berlusconi. E ora anche il Cavaliere, come il suo amico Vladimir Putin, fa parte dell’elenco dei personaggi contestati dalle attiviste con iniziative sempre eclatanti.
«BASTA SILVIO»
La scuola Dante Alighieri di via Scrosati a Milano, dal 1994, è il luogo dove il giorno del voto Silvio Berlusconi si intrattiene con gli elettori, stringe mani e parla di tutto, dalla politica al Milan. Ma questa volta a rubare la scena sono arrivate tre ragazze ventenni, due ucraine e una francese: Inna Shevchenko, ironia della sorte stesso cognome dell’ex attaccante milanista Andriy e sempre in prima fila nelle azioni del gruppo, Oksana Shachko e Elvire Duvelle-Charles. Le giovani hanno atteso l’arrivo dell’ex premier mischiate tra giornalisti e cameraman, per poter accedere all’area riservata hanno esibito i pass di un’agenzia di stampa americana. Quando Berlusconi si è presentato al seggio le attiviste hanno abbassato la cerniera dell’eskimo, si sono sfilate i giubbotti, hanno scavalcato alcuni banchi che facevano da barriera e hanno cercato di gettarsi contro il Cavaliere al grido di «basta Silvio». Sul petto e sulla schiena scritte di protesta: «basta Berlusconi» e «death to Berlusconi».
Gli uomini della Digos le hanno bloccate, trascinate via tra calci e graffi e portate in questura: accusate di atti contrari alla pubblica decenza e resistenza a pubblico ufficiale sono state rilasciate nel pomeriggio. Il movimento che si batte in favore dei diritti delle donne e contro le discriminazioni sessuali ha poi rivendicato «l’attacco» su Facebook: «Chiediamo agli italiani di non votare qualcuno che dovrebbe essere in prigione». Il tutto accompagnato da appelli all’«omicidio politico» e corredato da un’immagine altrettanto forte: su sfondo tricolore compare una donna a seno nudo che impugna una falce e rappresenta la Morte. Didascalia: «Death to Berlusconi».
ESAGERAZIONI
L’ex presidente del Consiglio non si è mostrato particolarmente turbato dall’assalto. «Sono esagerazioni: chi ragiona con l’intelligenza non può che votare in una direzione e si comporta conseguentemente. Poi ci sono tutte le situazioni fuori dalla ragione che esistono e non possiamo farci niente», ha commentato all’esterno del seggio. Dentro, dopo le procedure elettorali e le foto con le schede in mano, si è concesso qualche battuta. Ha salutato gli scrutatori e alla seria presidente di seggio ha suggerito: «Lei deve sorridere un po’ di più». Consiglio al quale la giovane ha reagito restando impassibile e sedendosi al suo posto un po’ seccata. Nel 2011, di nuovo in quella sezione, si rivolse praticamente nello stesso modo a un’altra scrutatrice: «Lei è sempre poco sorridente». La ragazza non rispose, ma il giorno dopo postò su Facebook una sua foto con il volto molto allegro scattata mentre era in piazza Duomo a festeggiare la vittoria del sindaco Giuliano Pisapia. L’ultima gag di Berlusconi è riservata ai fotografi. A chi gli chiede di girarsi a sinistra il Cavaliere ribatte: «Questo mi risulta un po’ difficile». Il caso Femen è già dimenticato.
Via: gazzettino.it
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